Zuccheri, sì, ma con moderazione, soprattutto quando si tratta di bambini.
Se è fondamentalmente sbagliato privare una persona di zuccheri, indispensabili a una buona funzionalità organica, altrettanto lo è eccedere nel loro consumo. Se, poi, la persona in questione è un bambino, la faccenda diventa ancor più importante poiché è proprio l’eccesso di zuccheri a essere corresponsabile non solo nell’insorgenza della carie, ma più in là nel tempo anche di alcune malattie croniche non trasmissibili come obesità, diabete mellito di tipo 2, e nell’età adulta malattie cardio-metaboliche ed epatopatie.
Occorre ricordare, prima di procedere con la lettura che, esistono zuccheri ‘buoni’ come quelli contenuti nella frutta e nella verdura, e zuccheri meno buoni, come saccarosio, glucosio, fruttosio ed i derivati industriali aggiunti dai produttori di alimenti confezionati per renderli più piacevoli al palato.
Per quanto riguarda l’aspetto odontoiatrico, è bene sapere che zuccheri e carboidrati fermentabili in genere, dopo un processo che avviene nella bocca per mezzo della saliva, creano il terreno fertile per l’azione di alcuni batteri naturalmente presenti nel cavo orale (Streptococco mutans e Lactobacilli in particolare), i quali aumentando l’acidità della bocca e della placca, determinano l’insorgenza della carie.
È stato dimostrato inoltre che i bambini che sviluppano la carie precocemente seguono una dieta caratterizzata da un’elevata assunzione di zuccheri liberi, specialmente sotto forma di bevande (succhi di frutta, tè dolci, soft drinks) e prodotti confezionati (merendine, dolciumi). Un consiglio utile per i genitori, potrebbe essere di privilegiare nella dieta dei loro figli gli alimenti masticabili, non bevibili, perché contengono una quantità inferiore di zuccheri. In generale, considerando che l’educazione alimentare inizia proprio dallo svezzamento, sarebbe opportuno abituare il palato del bambino a gusti non troppo dolci e artificiosi. I bambini fino all’età dei 3 anni non dovrebbero assumere alimenti con zuccheri aggiunti ci suggerisce l’Oms, limitando il consumo di zuccheri aggiunti entro il 10% del fabbisogno calorico giornaliero nell’età compresa tra i 2 e i 9 anni.
Oltre alla carie l’eccesso di zuccheri aggiunti nella dieta può determinare l’insorgere di una vera e propria malattia sistemica caratterizzata da un alterato metabolismo lipidico, con accumulo di grassi nelle cellule del fegato. Una vera e propria patologia di questo importante organo, che finisce per essere danneggiato allo stesso modo in cui viene danneggiato dall’alcol o altre sostanze tossiche.
La Steatosi epatica, questo è il nome della patologia, ha raggiunto anche nei piccoli pazienti una diffusione allarmante negli ultimi 20 anni, tanto è che in Italia si stima che circa il 15% dei bambini ne sia affetto, raggiungendo l’80% tra i bambini obesi.
Si tratta di una condizione patologica che predispone i bambini all’insorgenza di problematiche anche gravi, come la cirrosi ma che, attraverso una rimodulazione della dieta è reversibile.
L’eccesso di zuccheri aggiunti può anche favorire la resistenza insulinica, generata da complessi meccanismi biochimici. L’iperglicemia, ossia l’eccessivo tasso di zuccheri nel sangue persistente che ne deriva, stimola infatti il pancreas a secernere quantità maggiori di insulina, determinando così iperinsulinemia (caratteristica del diabete mellito di tipo 2). Negli adolescenti e nei giovani adulti, il diabete sembra essere persino più aggressivo che nei soggetti adulti, dimostrando una minore risposta al trattamento convenzionale e un più alto tasso di mortalità.
Ma è possibile invertire questa tendenza con un’alimentazione corretta. Educare il palato di un bambino a sapori non troppo dolci significa educarlo alla salute. E non c’è regalo più importante e prezioso che un genitore gli possa fare.